venerdì 30 maggio 2014

GIOVANNA BELLOTTO VILLA

Scomparsa il 9 marzo 1999

Luogo: Lake Manyara Hotel,Tanzania

Età:58 anni


Giovanna era vedova,ed era in pensione da poco tempo dopo aver lavorato per molti anni come medico anestesista all'ospedale civile di Venezia;conduceva un'esistenza serena ed aveva molti interessi,fra cui l'arte e la passione per i viaggi,aveva pochi e selezionati amici e viveva assieme al suo unico figlio in un appartamento del capoluogo veneto.

1. IL VIAGGIO IN TANZANIA


Africa:spazi sconfinati,colori,paesaggi,sensazioni,immagini che non solo penetrano nell'animo del viaggiatore ma spesso ci rimangono per giorni,anni,a volte per sempre.

Ciò che doveva essere un piacevole viaggio in un luogo esotico,come la signora ne aveva già fatti altri in molte parti del mondo,si è trasformato in un assurdo incubo:è come se all'improvviso e senza alcuna ragione plausibile questa terra infinita avesse letteralmente inghiottito la donna veneziana.
Giovanna aveva deciso ugualmente di affrontare il safari africano nonostante i suoi amici avessero rinunciato all'ultimo momento per alcuni contrattempi; nella comitiva, in partenza da Milano erano presenti però altri sei turisti italiani ed una guida.





2. ARRIVO AD ARUSHA E TRASFERIMENTO IN ALBERGO


Dopo il volo,giunti ad Arusha,la seconda città della Tanzania,sita nella zona del Kilimangiaro,la comitiva effettua una sosta per il pranzo prima di salire a bordo di due jeep che li porteranno al Lake Manyara Hotel,che si trova su di un altopiano a strapiombo sull'enorme parco naturale:una zona estremamente selvaggia ed affascinante distante 130 km a ovest da Arusha.
Già da questo momento inizia a verificarsi qualcosa di strano nel comportamento della signora Bellotto:la donna asserisce che uno dei binocoli in dotazione alle jeep siano di proprietà del figlio,rimasto in Italia.
L'accompagnatrice della spedizione non dà peso alle esternazioni della Bellotto ,ritenendo che la donna si sentisse comprensibilmente provata dal faticoso trasferimento all'albergo,su strade non proprio agevoli.


3. ARRIVO IN HOTEL


La comitiva raggiunge l'hotel Lake Manyara e dopo aver sistemato i bagagli è già tempo per la cena.
La signora Bellotto,secondo le testimonianze degli altri membri della comitiva,continua a comportarsi stranamente: lascia la sua borsa al tavolo riservato al loro gruppo,raggiunge il buffet per servirsi ma poi va a sedersi a un altro tavolo in disparte; all'accompagnatrice del gruppo,che si avvicina alla donna per chiedergli per quale motivo si fosse seduta da sola,Giovanna avrebbe risposto che era semplicemente stanca e non appena conclusa la cena sarebbe andata a dormire.



4. PRIMA NOTTE IN HOTEL E SCOMPARSA


Quella stessa sera la comitiva dell'Alpitour assiste ad uno spettacolo d'intrattenimento musicale nel giardino dell'albergo;la signora Bellotto si è già ritirata nella propria camera e di lì a poco,terminata la serata,verrà disattivato come di consueto il generatore di corrente che provvede all'elettricità dell'intera struttura:nella notte l'albergo piomba inevitabilmente al buio e il silenzio è spezzato da un fragoroso temporale,ma non solo:quando ormai tutti dormono la signora Bellotto esce dalla propria stanza ed inizia a bussare ad alcune camere vicine,alcuni compagni di viaggio di Giovanna sentono infatti la donna invocare il nome del figlio rimasto in Italia e poco dopo,un susseguirsi di voci nella lingua locale shwaili.
Da questo momento si perdono le tracce di Giovanna Bellotto.

5.SCATTA L'ALLARME


La mattina seguente la donna non si presenta per la colazione ed immediatamente scatta l'allarme:la guida Alpitour raggiunge la camera della signora Bellotto,bussa ripetutamente ma nessuno risponde,a questo punto la dipendente dell'agenzia viaggi corre a chiamare il Direttore dell'Lake Manyara Hotel ed insieme forzano una portafinestra e riescono ad entrare nella stanza.
All'interno non c'è però nessuno,il letto è intatto e nemmeno la zanzariera è stata aperta,sul comodino effetti personali,documenti della donna e gli inseparabili occhiali da vista.In terra una pantofola e successivamente vengono rinvenuti i doppioni delle chiavi della camera.
La guida della comitiva sporge denuncia di scomparsa al più vicino comando di Polizia e avvisa telefonicamente l'Ambasciata italiana in Tanzania,a Dar-Es-Salaam,e la sede centrale dell'Alpitour in Italia,che riferisce alla dipendente che a questo punto è possibile continuare comunque il safari.



6. I PRIMI DEPISTAGGI


Dopo una mattinata di ricerche,il gruppo intorno alle 15 riparte alla volta del parco naturale Serengeti:le jeep non fanno nemmeno in tempo a lasciare l'albergo che vengono fatte rientrare perchè la guida dall'Alpitour è desiderata urgentemente al telefono:dall'altro capo del filo una voce maschile afferma che la signora Bellotto sarebbe appena stata avvistata sull'autobus di linea che da Lake Manyara porta ad Arusha,e sarebbe stato proprio il controllore ad averla vista a bordo.
Il gruppo può quindi ripartire più tranquillo e rilassato,certo l'allontanamento dall'albergo è strano,ma l'importante a questo punto è che la signora sia viva e stia bene.




7.IL MISTERO SI COMPLICA

In realtà ,da questo momento,il mistero della scomparsa della signora,non solo non è risolto ma sta cominciando a complicarsi seriamente.
La troupe RAI di "Chi l'ha Visto?" esamina il percorso che secondo la testimonianza del controllore avrebbe portato Giovanna alla stazione degli autobus di Arusha:qui però nessuno sembra averla vista.;la testimonianza dunque pare altamente improbabile.
Per raggiungere la fermata dell'autobus più vicina all'Hotel la signora Bellotto avrebbe dovuto percorre una strada sterrata e accidentata al buio,senza occhiali da vista e nel bel mezzo di un temporale.
Altre testimonianze confermano le perplessità:"la signora sarebbe stata fermata dalle guardie di sicurezza che prestano servizio ogni notte alle porte dell'albergo",afferma un venditore locale.




8.PERPLESSITA' SULL'AVVISTAMENTO


Il controllore degli autobus che avrebbe avvistato la signora Bellotto sul bus di linea in direzione di Arusha, pochi mesi dopo la scomparsa della donna,si acquista per la prima voltai n vita sua una casa e viene assunto come impiegato al Parco Nazionale del Ngorongoro:la troupe di Chi l'ha Visto? lo cercano invano sul posto di lavoro,poichè Dominique(questo il nome del presunto testimone) avrebbe preso alcuni giorni di ferie,poi,quando viene raggiunto presso la sua abitazione,in una zona estremamente povera di Arusha,secondo alcune testimonianze,l'uomo avrebbe da pochi minuti lasciato il proprio domicilio.



9. ARRIVA IL FIGLIO


Dopo soli tre giorni dalla scomparsa della signora,il figlio Alberto si precipita in Tanzania accompagnato da un amico di famiglia e viene subito messo a conoscenza dello stato confusionale in cui versava la madre per via del Lariam,il farmaco antimalaria che aveva assunto prima di partire:tutti si erano accorti che non stava bene meno che,a quanto pare,la tour operator Alpitour.



10. LA PISTA UGANDESE


A casa della signora Bellotto,a Venezia,viene trovato un libro intitolato "la donna scomparsa in Africa":la stessa Giovanna nei mesi precedenti aveva espresso chiaramente il desiderio di volersi occupare di volontariato nelle regioni orientali africane ed aveva preso alcuni contatti con dei gruppi di missionari in Uganda.E' forse plausibile un ipotesi del genere?




11. L'IPOTESI DELL'INCIDENTE

Una delle piste prese anche in considerazione dalla Procura di Venezia riguardano l'ipotesi che Giovanna Bellotto,per via del suo grave stato confusionale di quella notte,sia scivolata giù dal precipizio poco distante dalle camere,ed abbia perso la vita nella caduta:tuttavia alcuni Ranger che controllano il parco nazionale sottostante hanno affermato che gli avvoltoi avrebbero senza dubbio segnalato la presenza del cadavere,se ci fosse stato.



12. LA TESTIMONIANZA ANONIMA

Il figlio di Giovanna Bellotto assume un'investigatrice privata -Nicole Touati -che raccoglie una testimonianza anonima che vedrebbe la signora Bellotto  vittima di un tentativo di violenza sessuale andato male:la persona che rilascia questa testimonianza aggiunge anche che l'artefice sarebbe stato il Direttore del Lake Manyara Hotel e ,a quanto sarebbe emerso,con alle spalle alcuni precedenti penali.
Il manager dell'hotel,vedendo la donna in stato confusionale,avrebbe cercato di violentarla ma la signora sarebbe fuggita cadendo dalle scale e sbattendo la testa:a questo punto l'uomo,non sapendo come spiegare l'accaduto,avrebbe occultato il corpo portandolo via in auto o gettandolo nel dirupo sottostante.




13. INDAGINI OSTACOLATE


La stessa troupe di Chi l'ha Visto? viene più volte intimata ad abbandonare le indagini e costretta a cambiare albergo ogni notte; il capo della Polizia di Arusha ha smentito categoricamente l'ipotesi di un omicidio nei confronti della donna consigliando alla troupe Rai di non proseguire oltre nelle indagini.
Il figlio della signora Bellotto,giunto in Tanzania per cercare la madre,viene minacciato da alcuni poliziotti locali con pistola alla mano poichè la vicenda "non sarebbe stata di loro competenza".
Alberto non ottiene sostegno nelle imminenti indagini neppure da parte dell'Ambasciata italiana che minimizza  la questione alludendo ad una fuga amorosa della donna.




15.LA RISPOSTA DELLO STATO ITALIANO


Poco più di un anno dopo la scomparsa,nel maggio 2000,la vicenda approda in Senato con un'interrogazione al Ministro per gli Affari Esteri depositata nel dicembre dell'anno prima,intimando la proposta di indagini in loco con l'Interpol avanzata dalla Magistratura veneziana.



                                                                                                                                                                                                                                                                    


giovedì 29 maggio 2014

LETIZIA TEGLIA

Età: 24 anni (al momento della scomparsa)Luogo della scomparsa: Rivoli (TO)   Segni particolari : persona non vedenteData della scomparsa: 30/08/1995



1) LA SCOMPARSA 

Nel pomeriggio del 30 agosto 1995 Letizia Teglia scompare a pochi passi dall'Ospedale di Rivoli,dove si era recata per una visita medica.

Le indagini partono subito,e viene mandata immediatamente sul luogo una troupe del programma di Raitre "Chi l'ha Visto?".

La cosa che apparve più sconcertante fin dall'inizio,non era ciò che si era trovato ma ciò che non si era trovato:come se la ragazza avesse semplicemente smesso di esistere.

2)AVVISTAMENTI

L'unico avvistamento risale allo stesso pomeriggio della scomparsa,quando un amico della famiglia Teglia sta transitando in auto su una strada nei pressi dell'Ospedale di Rivoli: la ragazza viene vista aspettare davanti alla fermata del Bus,lo stesso che l'avrebbe dovuta condurre a casa.Letizia però su quell'autobus non ci è mai salita.

3)PARTICOLARI PIU CONTROVERSI DELLA VICENDA


  • INDAGATI
Gli inquirenti hanno scandagliato a fondo la vita della ventiquattrenne analizzando i tabulati telefonici del posto di lavoro dove Letizia era impiegata come centralista,presso il Tribunale dei Minori di Torino;è emersa una telefonata in partenza dall'ufficio della ragazza ad un utenza cellulare.
Si trattava di uomo che Letizia avrebbe conosciuto nei dintorni del suo posto di lavoro qualche giorno prima del ferragosto.
In data 12 agosto 1995 l'uomo ha abbordato la ragazza davanti a una fermata vicino al suo posto di lavoro,e l'ha convinta a salire in auto con lui per un passaggio.
I due hanno poi attraversato la città in auto e consumato assieme un aperitivo,prima di scambiarsi i rispettivi numeri telefonici.
L'uomo avrebbe confidato alla ragazza di essere un Carabiniere in servizio nel Piemonte,cosa poi rivelatasi falsa durante le indagini;l'uomo ammise sì,di aver raccontato alla ragazza di essere in servizio nell'Arma,ma esclusivamente per rassicurarla .
L'uomo,un piccolo imprenditore edile di mezza età,dopo accurate indagini e perquisizioni, è stato successivamente prosciolto poichè non sono risultati ulteriori indizi a suo carico.

  •  IL FIDANZATO DI LETIZIA
Ultimamente la ragazza frequentava un ragazzo non vedente con il quale uscivano a mangiare una pizza o per rientrare assieme dal posto di lavoro di Letizia.
I due si sono sentiti telefonicamente la mattina della scomparsa,ma non è mai emerso ciò che si sono detti poichè,alle domande della madre nei mesi successivi la scomparsa,il fidanzatino ha detto "di non voler più sentir parlare di nulla e di voler rompere ogni rapporto anche con la famiglia perchè la cosa è troppo dolorosa".


  •  LE NOVITA' SCONCERTANTI 
Nel 2007 la madre di Letizia Teglia trova casualmente nella propria abitazione decine di audiocassette contenenti la voce della figlia: registrate ci sono lezioni di inglese e corrispondenze con l'ex fidanzato mentre in un altro nastro dalla durata di 60 minuti,la giovane fa riferimento ad un tentativo di stupro ai suoi danni da parte di alcuni uomini.
La giovane allude ad un "sogno" ,ma sembra chiaro che molti dei particolari emersi corrispondano al vero: nell'audio si capta
una ragazza provata,che in lacrime descrive la violenza con situazioni circostanziate.
La mamma ricorda come la figlia nell'ultimo periodo tendeva a lavarsi continuamente quasi a "lavarsi" dallo sporco delle violenze.(particolare comune fra chi ha subito violenze sessuali).

  • COME E' SCOMPARSA LETIZIA
Letizia Teglia è stata sicuramente prelevata dalla fermata dell'Autobus dove è stata vista l'ultima volta da un amico di famiglia.
Gli autisti delle linee del trasporto pubblico, interrogati dai Carabinieri,hanno categoricamente escluso la presenza della ragazza su uno degli Autobus in servizio in quell'arco di tempo.
Resta la domanda: chi ha abbordato e prelevato Letizia da quel luogo?
Seppur le indagini possano essersi indirizzate nel mondo dei non vedenti,pare improbabile che una persona affetta da questo grave handicap abbia potuto far sparire da un momento all'altro la ragazza,per di più caricandola a bordo di un automobile.

  • LACUNE NELLE INDAGINI

Seppur la Procura della Repubblica di Torino abbia ampiamente indagato sulla scomparsa della ventiquattrenne,restano i dubbi legati alla direzione nella quale gli investigatori sono stati portati.
Essi hanno sì indagato,ma forse in troppe e confusionarie direzioni?
Come mai gli inquirenti non hanno mai perquisito l'abitazione di Letizia,lasciando che la mamma scoprisse casualmente alcuni importantissimi nastri ?

  • PARTICOLARI MAI CHIARITI
Grazie ad alcune testimonianze è emerso che il giorno della scomparsa,Letizia avrebbe telefonato da una cabina telefonica all'interno dell'Ospedale ad un destinatario sconosciuto,mai rintracciato poichè i tabulati non sono risultati reperibili.